Il CAD Dl.Lgs 82/2005 disciplina nel capo V i dati delle PA. L’art. 50 prescrive che i dati delle pubbliche amministrazioni sono formati, raccolti, conservati, resi disponibili e accessibili con l'uso delle tecnologie dell'informazione in modo da consentire la fruizione e riutilizzazione da parte delle altre pubbliche amministrazioni e dai privati.
Viene prevista l’istituzione di una Piattaforma Digitale Nazionale Dati finalizzata a favorire la conoscenza e l'utilizzo del patrimonio informativo.
Viene prevista l’istituzione di una Piattaforma Digitale Nazionale Dati finalizzata a favorire la conoscenza e l'utilizzo del patrimonio informativo.
La norma si preoccupa anche di assicurare la necessaria sicurezza e disponibilità dei dati con i relativi sistemi e infrastrutture mediante apposite linee guida dove vengono individuate soluzioni tecniche volte a garantire la protezione, la disponibilità, l'accessibilità, l'integrità e la riservatezza dei dati e la continuità operativa dei sistemi e delle infrastrutture.
In tale ambito l’Agid coordina il CERT-PA, Computer Emergency Response Team che ha il compito di attuare iniziative di prevenzione e gestione degli incidenti di sicurezza informativa, promuove intese, segnala il mancato rispetto delle regole tecniche.
Il CAD prevede a disciplinare l’accesso e il riutilizzo dei dati prescrivendo che le PA pubblicano i dati e i documenti in formato di di tipo aperto.
A tal fine assume un ruolo fondamentale il sito web che dev’essere realizzato a sua volta sulla base dei principi di accessibilità usabilità e reperibilità anche da persone disabilità, caratterizzato da completta di informazione e di linguaggio, affidabile e di semplice consultazione.
Sulla fruibilità dei dati il CAD definisce, in proposito ai dati territoriali l’istituzione di un repertorio nazionale dei dati territoriali al fine di agevolare la pubblicità degli stessi. Il repertorio si configura quale infrastruttura di riferimento per l’erogazione dei servizi di ricerca territoriali.
I dati delle Pubbliche Amministrazioni rientrano nell’ambito del Programma Triennale per
l’informatica nella PA, il quale Piano individua tre aree:
Base di dati di interesse nazionali
Il CAD (art. 60, comma 3-bis) individua le seguenti basi di dati di interesse nazionale:
Condivisione e fruibilità dei dati
Il Codice dell’Amministrazione Digitale pone l’attenzione sulla disponibilità dei dati delle pubbliche amministrazioni e sulle modalità da seguire per renderli fruibili a tutte le amministrazioni interessate, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
L'articolo 58 del CAD specifica che le modalità di accesso e fruibilità dei dati siano disciplinate mediante apposite "convenzioni-quadro" aperte all'adesione di tutte le amministrazioni interessate, predisposte sulla base delle linee guida redatte dall'Agenzia per l'Italia Digitale, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
AgID, d'intesa con il Garante per la protezione dei dati personali, ha predisposto le "Linee guida per la stesura di convenzioni per la fruibilità di dati delle pubbliche amministrazioni - versione 2.0", tenendo conto sia delle recenti modifiche al contesto normativo sia dell'opportunità di semplificare il procedimento di formazione delle convenzioni e, nel contempo, rendere pienamente conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati personali i trattamenti previsti. Le linee guida sono state adottate dall'Agenzia per l'Italia Digitale con Determinazione Commissariale n. 126 del 24 luglio 2013.
Di particolare rilevanza è la semplificazione del procedimento: nel caso di convenzioni-quadro aventi come oggetto l'accesso a dati personali, il previsto adempimento "sentito il Garante per la protezione dei dati personali" può ritenersi soddisfatto se la convenzione è redatta in piena conformità alle Linee guida e tale se conformità è opportunamente "autocertificata".
Nel breve documento esplicativo reso disponibile, insieme alle linee guida viene fornita una chiave di lettura che mette in evidenza le prescrizioni significative per le amministrazioni destinatarie per un corretto trattamento dei dati personali e per l'adeguamento delle convenzioni stipulate in precedenza e gli adempimenti di attuazione a carico delle amministrazioni stesse.
BASI DI DATI CRITICHE
Si identificano come basi di dati critiche quelle di interesse nazionale che:
a) siano riferibili a dati raccolti e gestiti da o per conto dell’amministrazione titolare, affinché possano rispondere alle caratteristiche di credibilità, o autenticità della fonte, in linea con la definizione contemplata dallo standard internazionale sulla qualità dei dati ISO/IEC 25012 "Data quality model";
b) abbiano un elevato impatto socio-economico;
c) siano al servizio di procedimenti amministrativi di competenza di altre pubbliche amministrazioni per l'assolvimento dei propri compiti istituzionali;
d) siano disponibili a supportare procedimenti amministrativi transfrontalieri in esecuzione di norme o direttive comunitarie; e) non siano sostituibili o surrogabili nell'erogazione dei servizi cui sono deputate, in favore delle pubbliche amministrazioni e degli utenti finali.
le amministrazioni di riferimento seguono le indicazioni di cui allo standard ISO/IEC 25012 "Data quality model”
Open Data
Gli open data sono definiti “dati di tipo aperto” nell’art. 68 del CAD e sono considerati elementi fondanti nel recepimento della Direttiva europea sull’informazione nel settore pubblico
L'open data si richiama alla più ampia disciplina dell'open government, cioè una dottrina in base alla quale la pubblica amministrazione dovrebbe essere aperta ai cittadini
L’Agenzia per l’Italia digitale è il centro di competenza nazionale sul tema degli open data: gestisce il catalogo nazionale dei dati di tipo aperto quale strumento di riferimento per la ricerca e promuove le politiche di valorizzazione del patrimonio informativo e la cultura dei dati aperti.
I dati pubblici sono definiti aperti se:
Vocabolari controllati e modelli dati
Al fine di favorire il processo di scambio dati tra Pubbliche amministrazioni il Piano Triennale richiede di armonizzare e standardizzare codici e nomenclature ricorrenti in vocabolari controllati, da utilizzarsi nell’implementazione delle basi di dati pubbliche.
In tale ambito l’Agid coordina il CERT-PA, Computer Emergency Response Team che ha il compito di attuare iniziative di prevenzione e gestione degli incidenti di sicurezza informativa, promuove intese, segnala il mancato rispetto delle regole tecniche.
Il CAD prevede a disciplinare l’accesso e il riutilizzo dei dati prescrivendo che le PA pubblicano i dati e i documenti in formato di di tipo aperto.
A tal fine assume un ruolo fondamentale il sito web che dev’essere realizzato a sua volta sulla base dei principi di accessibilità usabilità e reperibilità anche da persone disabilità, caratterizzato da completta di informazione e di linguaggio, affidabile e di semplice consultazione.
Sulla fruibilità dei dati il CAD definisce, in proposito ai dati territoriali l’istituzione di un repertorio nazionale dei dati territoriali al fine di agevolare la pubblicità degli stessi. Il repertorio si configura quale infrastruttura di riferimento per l’erogazione dei servizi di ricerca territoriali.
I dati delle Pubbliche Amministrazioni rientrano nell’ambito del Programma Triennale per
l’informatica nella PA, il quale Piano individua tre aree:
- basi di dati di interesse nazionale, ovvero basi di dati affidabili, omogenee per tipologia e contenuto, rilevanti per lo svolgimento delle funzioni istituzionali delle Pubbliche amministrazioni e per fini di analisi.
- open data, ovvero “dati di tipo aperto”. Essi comportano un processo finalizzato a rendere i dati della Pubblica amministrazione liberamente usabili, riutilizzabili e ridistribuibili, da parte di chiunque e per qualunque scopo
- vocabolari controllati e modelli dei dati, che costituiscono un modo comune e condiviso per organizzare codici e nomenclature ricorrenti in maniera standardizzata e normalizzata (vocabolari controllati) e una concettualizzazione esaustiva e rigorosa nell’ambito di un dato dominio (ontologia o modello dei dati condiviso).
Base di dati di interesse nazionali
Il CAD (art. 60, comma 3-bis) individua le seguenti basi di dati di interesse nazionale:
- il Repertorio nazionale dei dati territoriali (RNDT) - Titolare: AgID;
- l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) - Titolare: Ministero dell’Interno;
- la Banca dati nazionale dei contratti pubblici (BDNCP) - Titolare: ANAC;
- il Casellario giudiziale - Titolare: Ministero della Giustizia;
- il Registro delle imprese - Titolare: UnionCamere;
- gli Archivi automatizzati in materia di immigrazione e di asilo - Titolare: Ministero dell’Interno;
- l’Anagrafe nazionale degli assistiti (ANA) - Titolari: Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero della Salute;
- l’Anagrafe delle aziende agricole - Titolari: Regioni e Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.
- l’Archivio nazionale dei numeri civici delle strade urbane (ANNCSU) - Titolare: ISTAT e Agenzia delle Entrate;
- la Base dati catastale - Titolare: Agenzia delle Entrate;
- l’Indice delle Pubbliche amministrazioni (IPA) - Titolare: AgID;
- l’Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata di professionisti e imprese (INI-PEC) - Titolare: Ministero dello Sviluppo Economico.
- il Pubblico registro automobilistico (PRA) - Titolare: ACI;
- l’Anagrafe tributaria - Titolare: Agenzia delle Entrate;
- il Catalogo dei dati delle Pubbliche amministrazioni - Titolare: AgID;
- il Catalogo dei servizi a cittadini e imprese - Titolare: AgID;
- il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI) - Titolare: Ministero dello Sviluppo Economico.
Condivisione e fruibilità dei dati
Il Codice dell’Amministrazione Digitale pone l’attenzione sulla disponibilità dei dati delle pubbliche amministrazioni e sulle modalità da seguire per renderli fruibili a tutte le amministrazioni interessate, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
L'articolo 58 del CAD specifica che le modalità di accesso e fruibilità dei dati siano disciplinate mediante apposite "convenzioni-quadro" aperte all'adesione di tutte le amministrazioni interessate, predisposte sulla base delle linee guida redatte dall'Agenzia per l'Italia Digitale, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
AgID, d'intesa con il Garante per la protezione dei dati personali, ha predisposto le "Linee guida per la stesura di convenzioni per la fruibilità di dati delle pubbliche amministrazioni - versione 2.0", tenendo conto sia delle recenti modifiche al contesto normativo sia dell'opportunità di semplificare il procedimento di formazione delle convenzioni e, nel contempo, rendere pienamente conformi alla disciplina in materia di protezione dei dati personali i trattamenti previsti. Le linee guida sono state adottate dall'Agenzia per l'Italia Digitale con Determinazione Commissariale n. 126 del 24 luglio 2013.
Di particolare rilevanza è la semplificazione del procedimento: nel caso di convenzioni-quadro aventi come oggetto l'accesso a dati personali, il previsto adempimento "sentito il Garante per la protezione dei dati personali" può ritenersi soddisfatto se la convenzione è redatta in piena conformità alle Linee guida e tale se conformità è opportunamente "autocertificata".
Nel breve documento esplicativo reso disponibile, insieme alle linee guida viene fornita una chiave di lettura che mette in evidenza le prescrizioni significative per le amministrazioni destinatarie per un corretto trattamento dei dati personali e per l'adeguamento delle convenzioni stipulate in precedenza e gli adempimenti di attuazione a carico delle amministrazioni stesse.
BASI DI DATI CRITICHE
Si identificano come basi di dati critiche quelle di interesse nazionale che:
a) siano riferibili a dati raccolti e gestiti da o per conto dell’amministrazione titolare, affinché possano rispondere alle caratteristiche di credibilità, o autenticità della fonte, in linea con la definizione contemplata dallo standard internazionale sulla qualità dei dati ISO/IEC 25012 "Data quality model";
b) abbiano un elevato impatto socio-economico;
c) siano al servizio di procedimenti amministrativi di competenza di altre pubbliche amministrazioni per l'assolvimento dei propri compiti istituzionali;
d) siano disponibili a supportare procedimenti amministrativi transfrontalieri in esecuzione di norme o direttive comunitarie; e) non siano sostituibili o surrogabili nell'erogazione dei servizi cui sono deputate, in favore delle pubbliche amministrazioni e degli utenti finali.
le amministrazioni di riferimento seguono le indicazioni di cui allo standard ISO/IEC 25012 "Data quality model”
Open Data
Gli open data sono definiti “dati di tipo aperto” nell’art. 68 del CAD e sono considerati elementi fondanti nel recepimento della Direttiva europea sull’informazione nel settore pubblico
L'open data si richiama alla più ampia disciplina dell'open government, cioè una dottrina in base alla quale la pubblica amministrazione dovrebbe essere aperta ai cittadini
L’Agenzia per l’Italia digitale è il centro di competenza nazionale sul tema degli open data: gestisce il catalogo nazionale dei dati di tipo aperto quale strumento di riferimento per la ricerca e promuove le politiche di valorizzazione del patrimonio informativo e la cultura dei dati aperti.
I dati pubblici sono definiti aperti se:
- non sono riferibili a singole persone;
- sono resi disponibili in formato aperto, ovvero non proprietario, corredati dei relativi metadati;
- hanno associata una licenza che ne consente a chiunque il più ampio riutilizzo. Sono ammessi al massimo due vincoli: indicare la fonte di provenienza dei dati, riutilizzarli secondo gli stessi termini per cui sono stati licenziati originariamente;
- sono resi disponibili gratuitamente o ai soli costi marginali per la loro riproduzione e divulgazione, salvo casi eccezionali che siano trasparentemente e chiaramente identificati dalle amministrazioni titolari dei dati insieme ad AgID.
Vocabolari controllati e modelli dati
Al fine di favorire il processo di scambio dati tra Pubbliche amministrazioni il Piano Triennale richiede di armonizzare e standardizzare codici e nomenclature ricorrenti in vocabolari controllati, da utilizzarsi nell’implementazione delle basi di dati pubbliche.
I vocabolari controllati sono pertanto risorse utili sia ad avviare il processo di normalizzazione dei dati in possesso della PA sia a offrire alle imprese e ai privati punti di riferimento ufficiali per il popolamento delle loro basi di dati; identificare e definire modelli di dati (ontologie) condivisi in particolare per dati trasversali ai diversi domini applicativi (ad es. persone, organizzazioni, servizi, luoghi).
Su tale tematica, AgID ha implementato il Sistema di registri INSPIRE Italia nato nell'ambito della strategia di coordinamento adottata congiuntamente dall’Agenzia per l’Italia Digitale, ISPRA e il Ministero dell’Ambiente per l’attuazione della Direttiva INSPIRE in Italia.
l Sistema di Registri INSPIRE Italia fornisce un punto di accesso centrale, basato sullo Standard ISO 19135, per un numero di registri gestiti a livello nazionale.Il Sistema si basa sul software Re3gistry, uno strumento open source per la gestione dei codici di riferimento sviluppato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea nell'ambito delle azioni ARE3NA e ELISE del programma ISA/ISA2.
Questo sistema permette di gestire, tramite identificatori univoci, una serie di elementi con descrizioni chiare,definizioni ed etichette specifiche.
Il Sistema di Registri INSPIRE risponde primariamente all’obbligo di cui al Regolamento (EU) n. 1089/2010 circa la pubblicazione delle estensioni alle liste di codici definite nell’ambito INSPIRE, ma è anche uno strumento di interoperabilità per scopi, individuati e definiti a livello nazionale che, pur non rientrando nel contesto di applicazione della suddetta Direttiva, sono rilevanti ai fini di un miglior coordinamento con le politiche di eGovernment.
Data & Analytics Framework
Il Data & Analytics Framework (DAF) è una delle attività atte a valorizzare il patrimonio informativo pubblico nazionale approvata dal Governo italiano nell’ambito del Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2017-2019.
L’obiettivo principale del DAF è di abbattere le barriere esistenti nell'interscambio dei dati pubblici tra PA e promuoverne l’utilizzo a supporto del decision making pubblico, ottimizzare i processi di analisi dati e generazione di sapere, standardizzare e promuovere la diffusione degli open data, promuovere e supportare iniziative di ricerca scientifica favorendo la collaborazione con Università ed enti di ricerca.
Una data application è un prodotto software che svolge delle attività ed espone funzionalità sulla base di un contenuto informativo estratto dai dati. Il DAF offre capacità per utilizzare i dati in esso contenuti per sviluppare ed esporre le funzionalità.
Metadati
Si presenta come un'informazione che descrive un insieme di dati.
Metadati descrittivi: "servono per l'identificazione ed il recupero degli oggetti digitali; sono costituiti da descrizioni dei documenti fonte, o dei documenti nati in formato digitale, risiedono generalmente nelle basi dati dei sistemi di Information Retrieval all'esterno dell'archivio digitale, e sono collegati a quest'ultimo tramite appositi collegamenti"[1]. Ne sono esempio: Handle, PURL (Persistent Uniform Resource Locator), Dublin Core, MARC, Meta Tag HTML, ISO 19115,
Metadati amministrativi e gestionali: evidenziano le modalità di archiviazione e manutenzione degli oggetti digitali nel sistema di gestione dell'archivio digitale, e sono necessari per una corretta esecuzione delle relative attività
Metadati strutturali: usati "per descrivere la struttura interna dei documenti (es. introduzione, capitoli, indice di un libro) e gestire le relazioni fra le varie parti componenti degli oggetti digitali"[1], collegano le varie componenti delle risorse per un'adeguata e completa fruizione, che spesso avviene attraverso la mappatura di schemi di metadati diversi. Questi metadati inoltre forniscono dati di identificazione e localizzazione del documento, come
Su tale tematica, AgID ha implementato il Sistema di registri INSPIRE Italia nato nell'ambito della strategia di coordinamento adottata congiuntamente dall’Agenzia per l’Italia Digitale, ISPRA e il Ministero dell’Ambiente per l’attuazione della Direttiva INSPIRE in Italia.
l Sistema di Registri INSPIRE Italia fornisce un punto di accesso centrale, basato sullo Standard ISO 19135, per un numero di registri gestiti a livello nazionale.Il Sistema si basa sul software Re3gistry, uno strumento open source per la gestione dei codici di riferimento sviluppato dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europea nell'ambito delle azioni ARE3NA e ELISE del programma ISA/ISA2.
Questo sistema permette di gestire, tramite identificatori univoci, una serie di elementi con descrizioni chiare,definizioni ed etichette specifiche.
Il Sistema di Registri INSPIRE risponde primariamente all’obbligo di cui al Regolamento (EU) n. 1089/2010 circa la pubblicazione delle estensioni alle liste di codici definite nell’ambito INSPIRE, ma è anche uno strumento di interoperabilità per scopi, individuati e definiti a livello nazionale che, pur non rientrando nel contesto di applicazione della suddetta Direttiva, sono rilevanti ai fini di un miglior coordinamento con le politiche di eGovernment.
Data & Analytics Framework
Il Data & Analytics Framework (DAF) è una delle attività atte a valorizzare il patrimonio informativo pubblico nazionale approvata dal Governo italiano nell’ambito del Piano Triennale per l’Informatica nella PA 2017-2019.
L’obiettivo principale del DAF è di abbattere le barriere esistenti nell'interscambio dei dati pubblici tra PA e promuoverne l’utilizzo a supporto del decision making pubblico, ottimizzare i processi di analisi dati e generazione di sapere, standardizzare e promuovere la diffusione degli open data, promuovere e supportare iniziative di ricerca scientifica favorendo la collaborazione con Università ed enti di ricerca.
Una data application è un prodotto software che svolge delle attività ed espone funzionalità sulla base di un contenuto informativo estratto dai dati. Il DAF offre capacità per utilizzare i dati in esso contenuti per sviluppare ed esporre le funzionalità.
Metadati
Si presenta come un'informazione che descrive un insieme di dati.
Metadati descrittivi: "servono per l'identificazione ed il recupero degli oggetti digitali; sono costituiti da descrizioni dei documenti fonte, o dei documenti nati in formato digitale, risiedono generalmente nelle basi dati dei sistemi di Information Retrieval all'esterno dell'archivio digitale, e sono collegati a quest'ultimo tramite appositi collegamenti"[1]. Ne sono esempio: Handle, PURL (Persistent Uniform Resource Locator), Dublin Core, MARC, Meta Tag HTML, ISO 19115,
Metadati amministrativi e gestionali: evidenziano le modalità di archiviazione e manutenzione degli oggetti digitali nel sistema di gestione dell'archivio digitale, e sono necessari per una corretta esecuzione delle relative attività
Metadati strutturali: usati "per descrivere la struttura interna dei documenti (es. introduzione, capitoli, indice di un libro) e gestire le relazioni fra le varie parti componenti degli oggetti digitali"[1], collegano le varie componenti delle risorse per un'adeguata e completa fruizione, che spesso avviene attraverso la mappatura di schemi di metadati diversi. Questi metadati inoltre forniscono dati di identificazione e localizzazione del documento, come


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