Un paio di considerazioni di carattere personale sul Red
Bull Stratos. “Red Bull di mette le ali” vi ricordate ? direi proprio di si, lo
slogan della pubblicità di Red Bull con i simpatici personaggi alle prese con piccole
e grandi difficoltà e che grazie alla bevanda energetica riescono a superarli
con estrema facilità. Bevi la bevanda energetica, et voilà, ti spuntano le
piccole ali. Problema, difficoltà, ostacolo, risolto.
Dal punto di vista pubblicitario, un successo. Pochi secondi
di spazio, dai 20 ai 30 secondi, poche parole, pochi colori, zero effetti
speciali, ma tantissima comunicazione.
Nel frattempo la presenza medianica, come pianificato, cresce.
La bevanda si sposta, a livello comunicativo, nel suo habitat naturale, lo
sport. Saltiamo alcune fasi e arriviamo ad un’operazione che, secondo il mio
modesto parere, farà storia: il Red Bull Stratos.
Sembra quasi, anzi, lo è, una sfida a tutto e a tutti. Non
bastano gli sport tradizionali, dal motocross, al rally, per passare alla
formula 1, il brand deve essere lanciato, “letteralmente parlando” in alto, in
altissimo. E ci sono riusciti. Credo che nessun brand food sia arrivato più in
alto.
Ricapitoliamo i record dell’iniziativa:
-
altezza massima raggiunta da un pallone aerostatico con
equipaggio
-
altezza maggiore di un lancio da pallone aerostatico
-
velocità massima raggiunta da un uomo in caduta libera
-
record con YouTube, con più di 8 milioni di spettatori
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