La legge 196/2009 ha avviato un processo di riforma degli ordinamenti contabili pubblici, denominato armonizzazione contabile, diretto a rendere i bilanci di tutte le pubbliche amministrazioni omogenei, confrontabili e aggregabili
La previgente contabilità pubblica non svolgeva correttamente la funzione conoscitiva in quanto consentiva l’adozione di sistemi contabili diversi, di schemi di bilancio differenti e principi contabili non uniformi.
L’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche costituisce il cardine irrinunciabile della riforma della contabilità pubblica disposta dalla legge n. 196 del 2009 e della legge per l’attuazione del federalismo fiscale n. 42 del 2009
La riforma contabile degli enti territoriali è stata definita dal D.lgs n. 118 del 2011 coordinato e integrato dal D.lgs 126 del 2014.
Nel 2011, il D.lgs 118 del 2011 ha definito i principi generali della riforma degli enti territoriali nel titolo primo e rinviato l’individuazione dei contenuti specifici della riforma ad un successivo decreto legislativo integrativo, da emanare in considerazione dei risultati di una sperimentazione
Il D.lgs 126 del 2014:
L’armonizzazione conserva la distinzione tra gli enti:
La CONTABILITÀ’ FINANZIARIA costituisce il sistema contabile principale e fondamentale per fini autorizzatori e di rendicontazione della gestione; E’ prevista l’adozione del bilancio finanziario autorizzatorio almeno triennale, di competenza e di cassa (le previsioni di cassa solo per il primo anno)
LA CONTABILITÀ’ ECONOMICO-PATRIMONIALE ha il fine di:
La previgente contabilità pubblica non svolgeva correttamente la funzione conoscitiva in quanto consentiva l’adozione di sistemi contabili diversi, di schemi di bilancio differenti e principi contabili non uniformi.
L’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche costituisce il cardine irrinunciabile della riforma della contabilità pubblica disposta dalla legge n. 196 del 2009 e della legge per l’attuazione del federalismo fiscale n. 42 del 2009
La riforma contabile degli enti territoriali è stata definita dal D.lgs n. 118 del 2011 coordinato e integrato dal D.lgs 126 del 2014.
Nel 2011, il D.lgs 118 del 2011 ha definito i principi generali della riforma degli enti territoriali nel titolo primo e rinviato l’individuazione dei contenuti specifici della riforma ad un successivo decreto legislativo integrativo, da emanare in considerazione dei risultati di una sperimentazione
Il D.lgs 126 del 2014:
- integra e modifica il d.lgs 118/2011, attraverso l’inserimento di norme di dettaglio e degli allegati necessari per l’applicazione della riforma (schemi di bilancio, piano dei conti e principi contabili),
- definisce l’ordinamento contabile delle regioni (titolo terzo del Dlgs 118/2011) aggiorna il TUEL (titolo quarto del Dlgs 118/2011) ai principi della riforma,
- adegua la definizione dei indebitamento degli enti territoriali di cui all’art. 3, comma 17, l. 350/2003 (aggiungendo il leasing finanziario, il residuo debito garantito a seguito dell’escussione delle garanzie).
L’armonizzazione conserva la distinzione tra gli enti:
- in contabilità finanziaria, che devono adottare la contabilità economico-patrimoniale, garantendo la rilevazione unitaria dei fatti gestionali;
- in contabilità economico-patrimoniale, cui è richiesta una riclassificazione dei propri incassi e pagamenti secondo regole uniformi a quelle degli enti in contabilità finanziaria (tassonomia attraverso SIOPE e classificazione per missioni e programmi)
LA CONTABILITÀ’ ECONOMICO-PATRIMONIALE ha il fine di:
- rappresentare l’equilibrio economico tra le risorse economiche acquisite e quelle utilizzate;
- garantire l’aggiornamento del conto del patrimonio;
- consentire l’elaborazione del bilancio consolidato di ciascun ente con i propri enti, aziende e società.
- I ricavi sono rilevati unitamente all’accertamento delle entrate dei primi tre titoli di bilancio e dei contributi agli investimenti e dei trasferimenti in c/capitale;
- i costi sono rilevati al momento della liquidazione delle spese del primo titolo di bilancio, salvo che per i trasferimenti correnti, in c/capitale e i contributi agli investimenti, per i quali si fa riferimento all’impegno;
- Piano dei conti integrato,
- Schemi di bilancio comuni
- Regole contabili uniformi
- Bilancio consolidato
Sul sito OpenSNA è possibile trovare un percorso formativo completo sulla contabiltà economico patrimoniale
- Modulo I: La contabilità economico patrimoniale e la partita doppia (Prof. Luigi Puddu)
- Parte I: Le finalità
- Parte II: Le scritture semplici e doppie
- Parte III: La contabilità integrata
- Parte IV: Approfondimenti
- Modulo II: La competenza economica e i principi contabili (Prof. Carlo Conte)
- Parte I: Introduzione alla competenza economica
- Parte II: Ricavi
- Parte III: Proventi
- Parte IV: Costi e oneri
- Parte V: Correlazione tra costi e ricavi
- Modulo III: Le scritture di assestamento (Dott.ssa Gabriella Nardelli)
- Parte I: Principi generali
- Parte II: Ratei e risconti
- Parte III: Svalutazioni degli elementi patrimoniali
- Modulo IV: Le scritture di assestamento II (Dott.ssa Gabriella Nardelli)
- Parte I: Gli ammortamenti
- Parte II: Le rimanenze
- Parte III: Fondo svalutazione crediti
- Parte IV: Accantonamenti e fondo rischi e oneri
- Modulo V: Conto Economico (Dott. Marco Castellani)
- Parte I: La distinzione in aree
- Parte II:Differenze rispetto al codice civile
- Parte III: Raccordo con il piano dei conti
- Modulo VI: Componenti economici positivi (Dott. Nicola Rebecchi)
- Parte I: Componenti positivi della gestione
- Parte II: Tributi
- Parte III: Trasferimenti correnti
- Parte IV:Contributi agli investimenti
- Parte V: Concessioni pluriennali
- Modulo VII: Componenti economici negativi (Prof. Luca Provaroni)
- Parte I: Componenti negativi della gestione
- Parte II: Personale
- Parte III: Trasferimenti per contribuzione
- Parte IV: Regime IVA
- Modulo VIII: Stato Patrimoniale (Prof.ssa Laura Francalancia)
- Parte I: Schema dello SP
- Parte II: Analisi delle componenti più significative dello SP
- Parte III: Comparazione con le norme del codice civile
- Parte IV: I Conti d'ordine
- Modulo IX: Immobilizzazioni immateriali (Prof. Riccardo Mussari)
- Parte I: Definizioni e componenti
- Parte II: Esempi di immobilizzazioni immateriali
- Parte III: Diritti di brevetto e di utilizzazione dell'ingegno
- Modulo X: Immobilizzazioni materiali (Prof. Riccardo Mussari)
- Parte I: Introduzione
- Parte II: Leasing finanziario
- Parte III: Le svalutazioni e rivalutazioni (parte 1 - parte 2 - parte 3)
- Modulo XI: Immobilizzazioni finanziarie (Dott.ssa Maria José Castrignanò)
- Parte I: Titoli e crediti finanziari
- Parte II: Derivati
- Parte III: Partecipazioni azionarie e non azionarie
- Modulo XII: I crediti e le disponibilità liquide (Prof. Laura Francalancia)
- Parte I: Comparazione dei crediti
- Parte II: Analisi di coerenza
- Parte III: Comparazione con il codice civile
- Modulo XIII: I Debiti (Dott.ssa Ivana Rasi)
- Parte I: Debiti da funzionamento
- Parte II: Debiti da finanziamento
- Parte III: Interessi di fine esercizio
- Parte IV: I Mutui
- Parte V: Esempio assunzione mutuo
- Modulo XIV: Il Patrimonio Netto (Dott. Marco Castellani)
- Parte I: Definizioni
- Parte II: Riserve indisponibili
- Parte III: Esempio
- Parte IV: Perdite di esercizio
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